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La
parola Armonia ebbe vari significati nel corso della storia della musica.
In linea generale possiamo riassumere in
poche parole il significato odierno del termine Armonia con: |
L’arte di disporre in
combinazione simultanea suoni di frequenza diversa, oppure disciplina
che studia gli accordi, la loro costituzione e concatenazione, e
stabilisce criteri e norme per la loro classificazione e il loro
impiego. |
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La trattatistica armonica
si può distinguere in: |
Teorica,
che consiste nell’indagine dei rapporti armonici principalmente basata sui
fenomeni fisico-acustici; |
Storica, che si attua nell’analisi
degli aspetti assunti dall’arte e dalla disciplina armonistica nel
corso della storia musicale, e studio del loro sviluppo; |
Normativa,
che comprende l’esposizione e prescrizione delle norme che regolano i fattori
armonici di un determinato linguaggio musicale in un preciso contesto
storico. |
Storicamente
si può affermare che la scienza dell’Armonia nasce dopo
l’avvento della polifonia
( XI sec.). La polifonia ( poli = più – fonia =
suoni , contemporaneamente) ovvero l’arte del contrappunto,
nacque circa nel XI sec. e si sviluppò lungo tutta la storia
musicale fino ai giorni nostri ed è stato la conseguenza di
un’esigenza artistica analoga a quella che avvenne nella pittura
con l’avvento della prospettiva.
Il contrappunto (l’arte di
sovrapporre più linee melodiche autonome orizzontali creando un
insieme simultaneo di suoni in senso verticale dando
un’esperienza acustica di profondità), si contrappose alla
monodia ( una sola linea melodica orizzontale ). |
L’Armonia
si affermò empiricamente dalla pratica degli strumenti polivoci ( in grado,
cioè, di eseguire più suoni simultaneamente): il liuto, l’organo, il
clavicembalo e i suoi congeneri. L’esecuzione su questi strumenti richiamavano
l’attenzione di coloro che li suonavano non più sullo svolgimento orizzontale
delle varie voci, ma sulla verticalità di suoni che appartenevano a voci
diverse, ed erano eseguiti simultaneamente; e ciò comportava la creazione di
accordi. |
La teoria
dell’armonia fu enunciata da Gioseffo Zarlino
nelle Istituzioni armoniche (1558). Zarlino affermò anzitutto la
legittimità di una scienza armonica, essendo gli accordi frutto e
conseguenza delle leggi naturali che governano l’acustica. |
Secondo le
leggi fisico – acustiche un suono prodotto da un corpo vibrante non è mai puro,
ma costituito da un amalgama in cui al suono principale se ne uniscono altri,
più acuti e meno intensi, che si chiamano suoni armonici o ipertoni.
Essi sono originati dalla suddivisione del
corpo sonoro in concamerazioni più o meno numerose, che vibrano simultaneamente
secondo le leggi che regolano la vibrazione dei corpi elastici. |
I suoni armonici non sono
percepibili direttamente dall’orecchio: per isolare ognuno di
essi dal suono fondamentale che lo ha prodotto e dai suoni
concomitanti si ricorre a speciali apparecchi, detti risuonatori
di Helmholtz. |
La
formazione di suoni armonici si può verificare sperimentalmente anche su uno
strumento ad arco, per esempio un violoncello. Se
sfioriamo col dito una corda ( per esempio, la quarta) a metà della sua
lunghezza e la poniamo in vibrazione, essa si scinde in due parti vibranti
simultaneamente, ma in direzione opposta; ognuna di esse forma un fuso lungo
metà della corda intera, la quale darà un suono che è all’ottava del suono
fondamentale, e si chiama secondo armonico. Si
può continuare l’esperimento sfiorando la corda ad un terzo, un quarto, un
quinto un sesto ecc. della sua lunghezza formando così il 3°, 4°, 5° suono
armonico del suono fondamentale. |
Ecco la serie dei suoni
armonici prodotti dalla quarta corda del violoncello: |

Il teorico
veneziano G. Zarlino osservò che la sovrapposizione dei primi sei armonici di un
suono fondamentale produceva l’accordo perfetto maggiore ( con alcuni
suoni raddoppiati). |
suono fondamentale |
C on il passaggio dalla modalità gregoriana ai
nuovi concetti di tonalità ( scale maggiori e minori (1600
circa) ; vedi Garzanti Enciclopedia Musicale “ la tonalità ”),
la scienza dell’Armonia divenne definitivamente consolidata
nella pratica musicale in particolar modo quella strumentale. |
Per questo corso di studi,
noi ci occuperemo dell’ Armonia Tonale ( basata
sul concetto della tonalità), di conseguenza ripartiamo
l’Armonia in tre categorie: |
1ª) Armonia diatonica:
che studia gli accordi diatonici consonanti e dissonanti da 3 a 7 suoni senza
impiegare alterazioni estranee alla tonalità. |
2ª) Armonia cromatica:
che studi le alterazioni di uno o più suoni negli accordi diatonici. |
3ª)
Armonia enarmonica: che studia il vario aspetto sotto
il quale può essere considerato uno stesso suono o uno stesso accordo. |
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