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Teoria sulle
Modulazioni Convergenti
nelle tonalità maggiori |
Quando in una
frase o periodo musicale si lasciano gli elementi di una tonalità per introdurvi
quelli di un altra, avviene quel fenomeno chiamato
Modulazione.
La
modulazione è quindi il passaggio da una tonalità ad un altra.
In altre parole,
si toglie la funzione di tonica
alla nota che la possiede, per passarla ad un altro suono più grave o più acuto,
in questo modo tutto il sistema tonale con le sue
relazioni ed attrazioni,
si sposta dal punto iniziale al nuovo punto della scala.
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La tonalità da
cui si parte prende il nome di
Principale o Primitiva.
Dalla tonalità
principale si modula ai
toni vicini quando
da questa si sale una 5ª giusta o si scende una 5ª giusta. |
Nella
modulazione il suono che stabilisce il cambiamento di tono si definisce
suono di
transizione. In generale
ogni suono
alterato estraneo alla tonalità principale, può determinare una
modulazione.
Può accadere
anche che una nota alterata non sia modulante in quanto semplice appoggiatura
melodica e si distingue perché non sposta le funzioni tonali e le attrazioni tra
Dominante e
Tonica.
Attrazione
tonale è quella tendenza dei suoni a riposare sulla tonica,
dalla quale sono naturalmente attratti; per stabilire il senso tonale di una
composizione non è sufficiente studiare le attrazioni tra Tonica e Dominante, ma
occorre osservare i
"suoni caratteristici della tonalità"
ossia la 3ª la 6ª e la 7ª, dopo averne studiati i rapporti.
Vediamo nel quadro sotto come i tre suoni
fanno la differenza tra una scala maggiore ed una omonima minore.
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I tre suoni caratteristici
Se osserviamo con attenzione il
3°
il 6° e il 7° grado della scala di Do maggiore e
li confrontiamo con gli stessi nella scala di Do minore naturale,
vediamo che in questa ultima, sono abbassati di un
semitono
cromatico. |
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I tre suoni caratteristici
Anche nell'esempio in Re maggiore, la
omonima minore avrà i gradi: 3°,
6° e 7°, abbassati
di un
semitono
cromatico, lo vediamo nelle note del: (3°
Fa), del (6°
Sib)
e del (7° Do
bequadro).
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Fai il punto delle nozioni sin qui apprese
  
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Una
modulazione che tocca momentaneamente una nuova tonalità prende il nome di:
Modulazione
passeggera.
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Una
modulazione che dopo aver toccato altre tonalità, ritorna alla primitiva, prende
il nome di: Modulazione
convergente,
(i dettati dal n. 381 al n. 440
sono stati cosi composti). |
Modulazione divergente,
è
invece
quando questa
si riposa stabilmente in altra tonalità dalla
Principale.
Sarà così il
Dettato all'esame, e sono così i Dettati di Studiomusica dal n. 441 al
n. 540.
Infatti: |
"Dovendo un dettato
contenere, nel limite di otto misure, qualche modulazione, si è - per
necessità - dovuto, come si usa fare agli esami, concludere ogni
dettato in un tono relativo a quello di inizio" quindi:
Modulazione
divergente. |
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